domenica 24 giugno 2012

TEST NUNAVIK GRIP DELLA AVATAK


Era da un pò che ero pronto per provarla ma solo oggi ne ho avuto la possibilità, sto parlando della pagaia della Avatak modello Nunavik.
Il nome del modello non è nuovo, ne posseggo da qualche anno una di rispetto smontabile.
La linea della Nunavik alla quale mi riferisco è quella GRIP.
Sergio della Avatak me l'ha proposta quando ho telefonato per prendere una pagaia per la nuova Paladina.
La consegna è stata puntuale nel rispetto dei tempi, come da sempre, siamo ormai alla quinta pagaia.

La pagaia arriva nel solito "tubo", ben imballata e protetta all'interno con robusto imballaggio.
Quello che differenza la pagaia della linea grip dalle omonime pagaie delle precedenti versioni e la sezione e la largezza della pala che nella nuova versione è leggermente minore.
Al tatto la pagaia da una ottima sensazione, ed anche il peso mi sembra minimo rispetto alle altre pagaie della stessa casa da me provate.

La lunghezza della nuova pagaia è inferiore di almeno 20 cm rispetto alla Terranova che abitualmente uso.
Ma andiamo alla prova in acqua; ho detto del peso ridotto e della larghezza minore della pala, tutto questo si traduce in una manegevolezza estrema, la pagaia trasmette delle splendide sensazioni.
Oggi c'era un mare di riscacca con onda di 50/60 cm appena fuori costa, l'attacco della pala in acqua è deciso e scorrevole, con un effetto cavitazione pressochè nullo, le pagaiate scorrono leggere e decise.

Ho provato qualche manovra d'appoggio mettendo il kayak parallelo alla linea d'onda per farmi sballottare meglio, la sensazione che ho avuto dalla pagaia è stata quella di un prolungamento del mio braccio proteso in acqua, che traduce tutto in una rapidità e naturalezza di esecuzione delle manovre.
Il primo approccio è stato decisamente positivo, sensazioni che saranno di sicuro confermate in qualche prossimo test.






domenica 17 giugno 2012

Stagnone Marsala 16/06/2012


Abbiamo pensato bene di partire nel pomeriggio vi venerdi 15, tre ore di strada ci separano dallo stagnone di Marsala. I preparativi dell'ultimo momento ma tutto è stato caricato non abbiamo dimenticato niente. La posizione del B&B che ci ospitava ed il punto di imbaco dell'indomani non erano presenti sul mio navigatore e mi sono dovuto ingegnare un poò con coordinate e varie ma tutto è andato per il meglio. Marsala è stata una sorpresa positiva la Città che non ti aspetti.
stagnoneLe finestre aperte sul mare nella camera del B&B sostituiscono alla grande il condizionatore. l' appuntamento è fisato alle 9,30 tutti cerchiamo di essere puntuali.......
Non ero mai stato in acqua allo stagnone è una sensazione strana quella di vedere a centinaia di metri dalla riva pescatori che sembrano camminare sulle acque. Me ne rendo megio conto mettendo in acqua il mio 526 lo devo tirare a qualche metro dalla battiggia per avere acqua appena sufficente per salire a bordo senza restare piantato.
DSCN0043
 Mi ha colpito la difficolta della pagaiata, non tanto nello stare attento a non piantare la pala a terra, quanto la mancanza di spinta dell'acqua appena sufficente a sostenere il kayak che già di suo pesca ben poco, e tutto questo si traduceva in uno sforzo maggiore nella ricera dell'avanzamento, tanto che in quei pochi tratti di stagnone dove l'acqua raggiungeva la "profondità" di 50 cm il kayak sembrava decollare. Ma tutto questo fa parte delle caratteristiche dello stagno ed è bello proprio per questo. Finalmente ho visto "materializzarsi" alcuni amici conosciuti soltanto tramite FB e l'esperienza è stata delle piùpositive, Un saluto ai vecchi amici e via si parte, uno scenario a dir poco fantastico......non sapevo da che parte guardare era tutto cosi bello. Come ogni raduno che si rispetti arriva l'ora del pranzo, la mia cambusa era rimasta vuota a causa d una dimenticanza dell'ultimo secondo, ma Francesco che aveva abbondantemente provveduto per lui a pensato a sfamare anche me.
DSCN0102L' unico punto negativo della giornata se proprio vogliamo cercarne uno erano le sabbie mobili presenti allo sbarco sull'isola dove di siamo fermati per il pranzo, le gambe affondavano sino al ginocchio nella melma maleodorante, ma anche questo fa parte della particolarità del posto.
     Le saline le avevo viste soltanto in qualche documentario in tv, ed adesso me le trovo li davanti, distese di sale a perdita d'occhio, il riverbero è fortissimo. Come tutte le cose belle anche questa avventura volge al termine troppo presto, dopo pranzo ed appena il tempo di un breve riposo prendiamo la rotta che ci riporta al punto di partenza, Una spendida giornata trascorsa con splendide persone, ed ora ci aspettano tre ore di macchina, buon rientro... a presto!!!


tutte le foto su www.kayakamatoriale.it